Bellezza
😍😍😍😍😍
Difficoltà
Difficoltà
💪💪💪💪
Singletrack
Singletrack
💥💥💥💥
Portage
😅
Data escursione: 15/09/2018
🚲Km: 52,1
↗Dislivello: 1.521 m
⌚Tempo totale: 8h 42m
⌚Tempo in movimento: 4h 35m
🔺Punto più alto: 987m
🔻Punto più basso: 42m
🔄Giro: ad anello.
Traccia ad anello (senso orario)
Punto di partenza: Altopiano del Golgo (Baunei - NU).
Altimetria

👆 Link traccia GPX Wikiloc
Descrizione
Come giro inaugurale del Blog vado a proporre un itinerario che qualsiasi Bikers degno di essere definito tale dovrebbe percorrere almeno una volta nella vita: panorami mozzafiato, sentieri desolati di rocce calcaree, montagne selvagge, mare cristallino... Tutto questo vi troverete ad affrontare durante il giro ad anello che vi descriverò, consapevole che nessuna parola potrà mai rappresentare fedelmente le sensazioni, i colori, i profumi che una tale esperienza offrirà a chi decidere di viverla in prima persona.
Il percorso è adatto per chi ha una buona preparazione fisico-tecnica, doti che faranno la differenza quando, a circa metà giro, si inizierà a pedalare su un sentiero pietroso, che vi obbligherà a spingere sui pedali anche in piano; la discesa finale che condurrà alla spiaggia è piuttosto difficile, molto sconnessa, da percorrere a piedi per chi non è un grande manico. Al rientro infine, dopo aver sostato in spiaggia, la fatica si farà sentire, soprattutto nell'ultimo tratto, quando dovrete affrontare due brevi salite cementate spacca polmoni.
Partito da Sestu (CA) all'alba assieme ai miei fidi scudieri CcS, Simone Sworks Ferru ed Enrico Floris Toro, dopo circa due ore e trenta di auto, siamo giunti al punto di partenza (abbiamo percorso la SS125 fino ad arrivare al piccolo centro abitato di Baunei: sulla strada principale che attraversa il paese non sarà difficile scorgere il cartello che indica il bivio sulla destra per il Golgo: si salirà poi in auto per una decina di km, quasi tutti di asfalto, sino a giungere nei pressi della Chiesa di San Pietro, dove parcheggerete le auto e vi preparerete per l'impresa di giornata).
Il tratto iniziale non prevede grosse difficoltà: attraversiamo la vallata (molto bella) di Bacu Dolcolce dirigendoci verso sud-ovest, costeggiando ed attraversando in alcuni punti un fiume (in questo periodo in secca). Saliamo gradualmente su sterrato per circa 7 km, circondati da una rigogliosa vegetazione ed alberi di alto fusto che ci regalano un po' di ombra. Dopo un ultimo breve strappo nel quale immancabile scatta la volata per il gran premio della montagna, sbuchiamo sulla SS125: finora abbiamo percorso km 6,8 con 200 metri di dislivello; e siamo in località Genna Aramene (590 m sopra il livello del mare con una notevole vista che spazia verso ovest). Dopo alcune foto ed una breve pausa ristoratrice, procediamo verso nord percorrendo la statale per circa 10 km, quasi tutti tendenzialmente di salita, nel corso dei quali attraverseremo i valichi di Genna Cogina, Genna Scalas e Genna Salbene (le pendenze non sono proibitive ma teniamo un ritmo tranquillo: siamo solo all'inizio e, avendo già percorso in passato l'itinerario, sappiamo che ancora tanta fatica ci attende). La strada è molto panoramica e regala vedute molto suggestive (attenzione al traffico: la SS125 è molto battuta dai motociclisti in vena di pieghe da MotoGP...). Poco prima del valico di Genna Salbene, al km 16,5 circa (km 169,6 della SS 125), abbandoniamo l'asfalto per riprendere lo sterrato, deviando sulla destra seguendo le indicazioni per il trekking Margine/Ovile Carta. Da qui in poi sarà molto difficile incrociare qualche essere umano: immancabili invece saranno i greggi di pecore, le capre, le mucche.
Il percorso è adatto per chi ha una buona preparazione fisico-tecnica, doti che faranno la differenza quando, a circa metà giro, si inizierà a pedalare su un sentiero pietroso, che vi obbligherà a spingere sui pedali anche in piano; la discesa finale che condurrà alla spiaggia è piuttosto difficile, molto sconnessa, da percorrere a piedi per chi non è un grande manico. Al rientro infine, dopo aver sostato in spiaggia, la fatica si farà sentire, soprattutto nell'ultimo tratto, quando dovrete affrontare due brevi salite cementate spacca polmoni.
Partito da Sestu (CA) all'alba assieme ai miei fidi scudieri CcS, Simone Sworks Ferru ed Enrico Floris Toro, dopo circa due ore e trenta di auto, siamo giunti al punto di partenza (abbiamo percorso la SS125 fino ad arrivare al piccolo centro abitato di Baunei: sulla strada principale che attraversa il paese non sarà difficile scorgere il cartello che indica il bivio sulla destra per il Golgo: si salirà poi in auto per una decina di km, quasi tutti di asfalto, sino a giungere nei pressi della Chiesa di San Pietro, dove parcheggerete le auto e vi preparerete per l'impresa di giornata).
Il tratto iniziale non prevede grosse difficoltà: attraversiamo la vallata (molto bella) di Bacu Dolcolce dirigendoci verso sud-ovest, costeggiando ed attraversando in alcuni punti un fiume (in questo periodo in secca). Saliamo gradualmente su sterrato per circa 7 km, circondati da una rigogliosa vegetazione ed alberi di alto fusto che ci regalano un po' di ombra. Dopo un ultimo breve strappo nel quale immancabile scatta la volata per il gran premio della montagna, sbuchiamo sulla SS125: finora abbiamo percorso km 6,8 con 200 metri di dislivello; e siamo in località Genna Aramene (590 m sopra il livello del mare con una notevole vista che spazia verso ovest). Dopo alcune foto ed una breve pausa ristoratrice, procediamo verso nord percorrendo la statale per circa 10 km, quasi tutti tendenzialmente di salita, nel corso dei quali attraverseremo i valichi di Genna Cogina, Genna Scalas e Genna Salbene (le pendenze non sono proibitive ma teniamo un ritmo tranquillo: siamo solo all'inizio e, avendo già percorso in passato l'itinerario, sappiamo che ancora tanta fatica ci attende). La strada è molto panoramica e regala vedute molto suggestive (attenzione al traffico: la SS125 è molto battuta dai motociclisti in vena di pieghe da MotoGP...). Poco prima del valico di Genna Salbene, al km 16,5 circa (km 169,6 della SS 125), abbandoniamo l'asfalto per riprendere lo sterrato, deviando sulla destra seguendo le indicazioni per il trekking Margine/Ovile Carta. Da qui in poi sarà molto difficile incrociare qualche essere umano: immancabili invece saranno i greggi di pecore, le capre, le mucche.
Addentrandoci verso l'interno, attraversiamo la zona di pascolo Piano d'Otzio, caratterizzata da enormi prati verdi, per giungere, dopo un'antipatica breve salita, a Genna Istirzili (km 20 circa; 903 m slm). Proseguiamo in quota per alcuni km ed arriviamo al punto più alto di giornata, dal quale i nostri sguardi possono spaziare quasi a 360 gradi su panorami mozzafiato in direzione della Codula Sisine. Poco dopo iniziamo una divertente discesa (non in single) di circa 3 km con vista sul Golfo di Orosei, che ci conduce sino ad una radura (km 30 circa) nella quale sono presenti alcuni bivi. Approfittiamo della sosta per fare il punto della situazione, riposare i quadricipiti e consumare una banana. Siamo all'imbocco della carrareccia dei carbonai che conduce a Cala Luna/Cala Sisine: si tratta del tratto più suggestivo dell'itinerario, dove il paesaggio assumerà sembianze lunari. Saremo circondati da decine di migliaia di rocce calcaree bianchissime, che al passaggio delle nostre bike suoneranno le loro inconfondibili note primordiali. Pedalare su questa pietraia metterà a dura prova le vostre gambe anche in pianura. Questi saliscendi tecnici e iperpanoramici, a tratti in single track a tratti un po' più ampi, sapranno appagare la vostra sete di Mountain Bike come non mai!
Quando siamo intorno al km 32, moderiamo l'andatura e prestiamo attenzione per evitare di superare l'imbocco del sentiero per Cala Sisine. Al km 33 circa, lungo un tratto di strada in discesa, prima di un tornante stretto a sinistra, prendiamo un sentiero sassoso in leggera salita deviando a 90 gradi sulla destra. Occhio a non mancarlo: proseguendo dritti la strada condurrebbe a Cala Luna, spiaggia dalla quale però è impossibile rientrare in bici, se non con l'appoggio dei un gommone.
Quando siamo intorno al km 32, moderiamo l'andatura e prestiamo attenzione per evitare di superare l'imbocco del sentiero per Cala Sisine. Al km 33 circa, lungo un tratto di strada in discesa, prima di un tornante stretto a sinistra, prendiamo un sentiero sassoso in leggera salita deviando a 90 gradi sulla destra. Occhio a non mancarlo: proseguendo dritti la strada condurrebbe a Cala Luna, spiaggia dalla quale però è impossibile rientrare in bici, se non con l'appoggio dei un gommone.
Percorriamo circa 800 metri ed incrociamo l'Ovile Irove Longu: scendiamo dalle bici e con una passeggiata di alcune decine di metri arriviamo su di un Belvedere strepitoso, con vista sul Golfo. Lasciato l'Ovile, l'adrenalina comincia a salire a mille: sappiamo cosa ci attende ora.... Un meraviglioso single in sottobosco, veloce, flow, da orgasmo! Uno dei più belli che la Sardegna possa offrire. Quindi reggisella abbassato, protezioni addosso e giù a cannone come se non ci fosse un domani!! Le nostre urla di felicità riecheggiano nel bosco, accompagnando la nostra discesa. Dopo un tratto di mulattiera, il single riprende nuovamente in sottobosco, inizialmente ancora veloce e flow, per proseguire poi con sezioni più tecniche, qualcuna esposta, che richiedono maggiore prudenza.
Man mano che proseguiamo nel nostro cammino, in lontananza incominciamo ad intravedere la spiaggia. L'ultimo tratto di discesa è molto tecnico, con una serie di tornanti stretti ed un terreno reso impervio dall'erosione dell'acqua: solo i bikers più esperti riusciranno a percorrerla in sella, e non senza difficoltà. Per gli altri occorrerà sopportare un simil portage in discesa dove però non sarà necessario portare la bici in spalla.
Siamo al km 36 quando finalmente sbuchiamo sulla spiaggia di Cala Sisine. Finalmente potremo goderci il meritato relax. Tempo 3 nanosecondi e siamo già in acqua! Poi, affamati come lupi, consumiamo il nostro pasto (reso un po' difficoltoso dalla presenza di antipatiche vespe, insensibili al nostro bisogno di riposo) commentando i km spettacolari percorsi sino ad ora.
Dopo la pausa (circa un'oretta e mezza) ci attendono circa 15 km e 600 metri di dislivello per tornare al punto di partenza. Nel periodo estivo potrete rifocillarvi e riempire i Camelback nel chioschetto a poche centinaia di metri dalla spiaggia: noi ci concediamo anche un Cornetto Algida, birre, coca e patatine: perché il Bikers CcS è prima di tutto un gran goloso!
Dopo la pausa (circa un'oretta e mezza) ci attendono circa 15 km e 600 metri di dislivello per tornare al punto di partenza. Nel periodo estivo potrete rifocillarvi e riempire i Camelback nel chioschetto a poche centinaia di metri dalla spiaggia: noi ci concediamo anche un Cornetto Algida, birre, coca e patatine: perché il Bikers CcS è prima di tutto un gran goloso!
La prima parte dell'itinerario di rientro è abbastanza semplice: tranne il primo pezzo di circa 3 km (non battuto dalle auto e dove si pedala sui massi un po' smossi), poi la strada diventa uno sterrato largo in saliscendi, che ci permette di godere del paesaggio dentro la Codula Sisine: un meraviglioso canyon, con notevoli pareti verticali, scavate dalle acque nel corso dei millenni. Al nostro fianco il letto del fiume in secca (nel periodo delle piogge probabilmente sarebbe proibitivo percorrere questa strada).
Gli ultimi km saranno i più tosti: intorno al km 45 troviamo due tratti cementati brevi ma durissimi, il secondo più lungo del primo, in cima ai quali siamo costretti a prendere fiato. Dopo la strada si fa più dolce, seppur sempre in salita: le fatiche insomma non saranno terminate: la sensazione a questo punto è che il giro stia diventando interminabile (stiamo superando i 50 km...). Facendo ricorso alle ultime residue energie, non molliamo... I Bikers non mollano mai... E finalmente ecco le auto! E pure gli immancabili asinelli che accolgono il nostro arrivo... Stanchi si, ma con un enorme senso di conquista dentro di noi!
NOTE
- Periodo consigliato: mesi di aprile, maggio, inizio giugno, settembre; evitare i mesi più caldi e i periodi di forti piogge/invernali (potreste trovare impraticabili alcuni guadi).
- Portatevi dietro una buona scorta d'acqua (almeno 2.5/3 litri) oltre che cibo sufficiente per tutta la giornata, soprattutto se nel periodo in cui il chiosco della spiaggia di Cala Sisine non è ancora operativo.
- Consiglio visita alla Voragine di Su Sterru, poco distante dal punto di partenza del giro (troverete facilmente le indicazioni sul posto) e la Maschera di Pietra (si trova nei pressi dell'agriturismo "Il Rifugio", poco distante dalla voragine).
- Portatevi dietro kit riparazione gomme e nastro americano: le rocce calcaree potrebbero riservare brutte sorprese.
Foto&Video

CcSMask sulla SS 125

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Ovile Irove Longu |
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Anche la mia Bike desidera una foto |
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Stiamo arrivandoooooooooooo |
Il meritato bagno nelle acque cristalline di Cala Sisine
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Tratto finale della discesa verso Cala Sisine: il CcS c'é!
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Selfie su piscina naturale... |
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Spiaggia |
Gli immancabili asinelli ci accolgono al nostro rientro...
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Indicazione per raggiungere la celebre voragine poco distante dal punto di partenza. |
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Simpatiche compagnie nell'Altopiano del Golgo |
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I 3 intrepidi avventurieri CcS |
La Maschera di Pietra (presso l'agriturismo IL RIFUGIO)
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Sentiero su rocce calcaree: spettacolare.
Single track
Paesaggio Lunare sino al Ovile Irove Longu
Rientro da Codula Sisine
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